Categoria: Comunicazioni

III Congresso Nazionale del Partito Liberale Italiano

La Segreteria Nazionale del Partito Liberale Italiano comunica la convocazione del III Congresso Nazionale, che si terrà a Roma nei giorni 27 e 28 giugno 2025, presso lo Sport Village, sito in Via San Gaggio n. 5.

I lavori congressuali avranno inizio:
📅 Venerdì 27 giugno 2025 alle ore 17:00
📅 Sabato 28 giugno 2025 alle ore 10:00

Dopo l’elezione dell’Ufficio di Presidenza del Congresso e della Commissione Verifica Poteri, i lavori proseguiranno con:

  • la relazione introduttiva del Segretario Nazionale, Grazio Trufolo
  • il dibattito politico generale
  • la presentazione e votazione delle mozioni politiche
  • l’elezione dei nuovi organi statutari

Il Congresso rappresenta un momento centrale per la definizione di una proposta politica liberale alternativa, volta a restituire rappresentanza a quei cittadini che non si riconoscono né nella destra conservatrice e immobilista, né nella sinistra massimalista, ancora condizionata dalle sue origini post-comuniste.

Il ritorno in campo di una visione autenticamente liberale e liberista in campo economico intende rispondere all’esigenza di rilanciare la produttività nazionale, coinvolgendo le giovani generazioni, i ceti produttivi e quanti auspicano uno Stato moderno, garante di diritti e libertà, e non mero dispensatore di assistenzialismo.

Il Partito riafferma inoltre il ruolo strategico della scuola e dell’università quali pilastri della formazione culturale e professionale del Paese, elementi fondamentali per fermare la crescente emigrazione dei nostri migliori talenti verso l’estero.

Il Congresso sarà dunque l’occasione per definire, con chiarezza, la linea politica del Partito e tracciare un nuovo percorso per il liberalismo italiano.

Stefano de Luca
Presidente del Partito Liberale Italiano

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XXXIII Congresso Nazionale del PLI

XXXIII CONGRESSO NAZIONALE DEL PARTITO LIBERALE ITALIANO
📍 Roma, 27-28 Giugno 2025
📌 Salaria Sport Village – Via San Gaggio 5, 00138 Roma
“IL RITORNO DEI LIBERALI”
Un’occasione di confronto, crescita e visione per il futuro del nostro Paese.
🎙 Interverranno:
🔹 Il Segretario Nazionale Grazio Trufolo
🔹 Il Presidente Nazionale Stefano De Luca
👉 Invitiamo tutti gli iscritti, i simpatizzanti e i cittadini che credono nei valori della libertà, della responsabilità e della democrazia liberale a partecipare.

Congresso Nazionale

Cari amici, mentre si stanno svolgendo i Congressi Provinciali per l’elezione dei delegati, secondo quanto previsto dallo Statuto (un delegato ogni tre iscritti), desidero informarvi che il Congresso Nazionale si terrà, come deliberato dagli organi statutari competenti, nei giorni 27 e 28 Giugno 2025 presso Salaria Sport Village (Via S. Gaggio, 5, 00138 Roma RM)

I lavori avranno inizio il giorno 27 alle ore 17 per l’apertura dei lavori, l’elezione del Consiglio di Presidenza del Congresso e della Commissione Verifica Poteri. Il successivo giorno 28 i lavori congressuali riprenderanno con la Redazione del Segretario, il dibattito politico, la presentazione delle mozioni e si concluderanno con l’elezione dei nuovi Organi Statutari (Garante, Presidente, Segretario Nazionale, Tesoriere, Probi Viri e Consiglio Nazionale). Quest’ultimo si riunirà immediatamente dopo per eleggere la Direzione.

Grazio Trufolo
Segretario Nazionale 

Partito Liberale, “tutelare il pontile sbarcatoio apponendo il vincolo di interesse culturale”

“Mantenere viva la memoria storica di strutture come il pontile sbarcatoio di Gela è senz’altro importante per mantenere viva l’identità di una intera comunità dalle solide tradizioni marinare”

Gela. Il Partito liberale lancia un appello pubblico affinché si preservi il pontile sbarcatoio, sul lungomare, evitandone la demolizione, decisa dalla Regione che anni addietro stanziò i fondi necessari. “Registriamo il silenzio delle istituzioni e delle associazioni locali sulla vicenda legata all’ex pontile sbarcatoio di Gela che la Regione siciliana ha deciso di demolire, cancellandone completamente la memoria. Un finanziamento di oltre 6 milioni di euro è già pronto per essere speso nei lavori di smantellamento e conferimento in discarica di quello che ha sinora rappresentato il simbolo più evidente delle antiche tradizioni marinare della città di Gela, testimonianza dei suoi gloriosi trascorsi storici di prima città liberata e di primo approdo sul continente europeo delle forze alleate del secondo conflitto mondiale, scenario, nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1943, delle imponenti operazioni di sbarco delle truppe angloamericane che proprio di quell’area ne fecero il loro primo riferimento logistico e tattico per dirigere le operazioni militare sull’entroterra siciliano.

Il pontile sbarcatoio, con l’ex Dogana adiacente, rappresentano, secondo le stesse rappresentazioni fotografiche di quell’evento, i luoghi storici dove tutto ebbe inizio, dai primi avvistamenti della imponente flotta di invasione delle forze alleate, sino ad allora mai vista, alle prime operazioni di sbarco sulla terraferma della VII Armata al comando del Generale Patton, sino all’inizio dei cruenti scontri con le forze di resistenza, alla sanguinosa battaglia di Gela e all’inizio della campagna d’Italia.

Altrove, una pietra o anche un solo sasso che sia o possa anche essere, con ogni sia pure generosa verosimiglianza, legata ad un evento storico di così grande portata, viene elevato a testimonianza diretta di quegli eventi, valorizzandoli anche oltre la più fantasiosa rievocazione storica degli eventi, partendo dal solo fatto che quel sasso o quella pietra, apparentemente insignificanti, possano aver avuto, sia pure a costo della più fervida immaginazione, un qualche collegamento o una relazione con la storia, arricchendo così di presenze turistiche luoghi altrimenti destinati all’obblio.

 

La sabbia delle località francesi della Normandia, per esempio, continua ancora ad attrarre, anno dopo anno e così dal lontano dopoguerra in poi, la curiosità di turisti di tutto il mondo, offrendosi come luogo ove commemorare gli avvenimenti dello storico sbarco alleato su quelle coste ed eseguirvi riprese cinematografiche, oltre che come siti ideali per le rievocazioni storiche, conferenze e manifestazioni celebrative del “D Day” come annualmente vi si ripetono con la presenza anche delle stesse rappresentanze istituzionali dei diversi Paesi belligeranti coinvolti in quell’evento. Gela, teatro dell’operazione Husky e luogo simbolo dei cruenti scontri bellici che ne seguirono, vede invece cancellata persino la possibilità di serbarne il ricordo, nessuno dei suoi amministratori avendo il coraggio di imporsi per preservarne la memoria e con essa anche la possibilità di dirigere lo sviluppo cittadino verso quella che pur dovrebbe rappresentare (come altrove è sperimentato sia) una fonte non indifferente di nuova ricchezza cittadina garantita dalla adeguata valorizzazione, in chiave storico-culturale, dei suoi monumenti e delle sua ancora vive testimonianze di importanti eventi legati alla storia della stessa intera nazione. Un pontile recuperato e adeguatamente valorizzato può sicuramente ambire a diventare meta di turismo culturale, attirando appassionati di storia, architettura e archeologia militari.

Riteniamo fondamentale per il futuro delle nuove generazioni inaugurare nuove prospettive di sviluppo, valorizzando tutto quanto ci appartiene, per storia e per tradizione, senza ignorare gli orrori di una guerra combattuta per il ripristino delle libertà negate, le dittature e per la coesione dei popoli della nascente nuova Europa unita. Mantenere viva la memoria storica di strutture come il pontile sbarcatoio di Gela è senz’altro importante per mantenere viva l’identità di una intera comunità dalle solide tradizioni marinare, ancora fortemente legata ai ricordi dei commerci marittimi e alle attività della pesca.

La conservazione di tale opera significa poter ripercorrere la storia cittadina degli ultimi cento anni, consentire di tramandare alle nuove generazioni i valori, gli usi e le tradizioni di una comunità che affonda le sue radici sulle attività legate agli usi del mare e che al mare deve anche il suo antico splendore di città tra le prime in Sicilia a vantare una sua ricca flotta mercantile. Progettato nel 1909 e terminato nel 1915, il pontile sbarcatoio è la prima opera in cemento armato ad essere stata realizzata sul mare, nata per supportare il carico e lo scarico delle merci ha rappresentato la prima opera infrastrutturale marittima realizzata in cemento armato capace di creare ricchezza per l’intera fascia centro mediterranea dell’Isola. Da quel terminale marittimo muovevano le navi cariche dei prodotti agricoli e artigianali dell’entroterra siciliano verso i lontani porti dell’Africa, Malta e del mar Rosso, ponendo la città di Gela come epicentro di una intensa fase di sviluppo destinata a renderla tra le prime in Sicilia a vantare una sua flotta mercantile di oltre 250 tra bastimenti e velieri, sicuramente la prima tra le città della fascia mediterranea ad aprirsi verso le moderne iniziative imprenditoriali nell’era post unitaria.

Imporsi per preservare il patrimonio culturale e i monumenti legati alla storia della propria città significa poterne garantire l’identità, conservarne le radici e tramandarne le tradizioni alle nuove generazioni. La demolizione dell’ex pontile sbarcatoio significa cancellare irrimediabilmente un intero patrimonio di valori e tradizioni che, derivate dalle più antiche memorie dei nostri padri, hanno sempre individuato in quell’opera ultracentennale il monumento cui consegnarne il ricordo, a testimonianza delle antiche vestigia della città da consegnare alle nuove generazioni.

L’Unesco sottolinea che i siti del Patrimonio Mondiale dovrebbero riflettere tradizioni, valori e aspirazioni delle comunità locali. Quella di Gela è l’aspirazione a voler continuare ad essere una comunità fortemente legata ai suoi valori e alle sue più antiche tradizioni, nulla di più di quanto non aspiri una qualunque comunità forte della sua bimillenaria storia e del suo incommensurabile patrimonio monumentale a testimonianza del glorioso passato. Il pontile è in grado di rappresentare ancora tutta la sua importanza, sia in termini di storia degli eventi legati alla sua funzione, sia come opera ingegneristica navale tra le prime ad essere stata realizzata in cemento armato; come tale è da intendere come un “laboratorio” a cielo aperto per storici, archeologi industriali e ingegneri interessati a studiare le tecniche costruttive d’inizio Novecento, i fatti bellici legati all’operazione Husky e le stesse dinamiche di sviluppo sociale del primo novecento favorito dall’uso di quel terminale marittimo. Il suo mantenimento è un dovere per l’intera amministrazione comunale e per le stesse Istituzioni locali, regionali e nazionali.

La sua presenza all’interno di un territorio aperto alla ricerca delle nuove fonti di sviluppo alternativo a quello industriale, impone di doverlo adeguatamente valorizzare come opera di valore monumentale e storico, in grado di stimolare progetti di ricerca interdisciplinari, tra università e Enti e istituti di restauro e conservazione di BB.CC, favorendo la ricerca storica sui temi legati alle vicende della seconda guerra mondiale, alla pace e alla coesione tra i popoli, anche stimolando il turismo culturale intorno ai monumenti che ne sono ancora viva testimonianza. Dobbiamo avere il coraggio di imporre agli organi della Regione di avere la giusta considerazione della città di Gela, contestandone la decisione di procedere alla demolizione di un suo luogo simbolo e di viva testimonianza della sua identità storica, oltre che elemento urbano caratterizzante l’intero suo fronte mare. Chiediamo che sul pontile sbarcatoio e sull’intera area ad esso circostante sia apposto il vincolo di interesse culturale ai sensi della L. R. 20.03.2015 n. 5, per assicurare il mantenimento dell’ex pontile sbarcatoio, la sua tutela e la sua giusta valorizzazione quale bene monumentale e storico, oltre che importante simbolo del patrimonio storico-culturale della seconda guerra mondiale in quanto tale meritevole della giusta valorizzazione anche in chiave di opera commemorativa del primo sbarco delle forze alleate sul continente europeo e della sanguinosa battaglia di Gela che ne è seguita.

Auspichiamo che i nostri parlamentari regionali si facciano garanti del rispetto di quelle stesse leggi da loro votate, evitando di assistere a quello che sarebbe, altrimenti, un grave attentato all’identità dell’intera comunità cittadina e alla sua storia. Ai nostri amministratori locali e a quanti abbiano a cuore il destino della città di Gela, chiediamo di essere vigili nel difendere le ragioni legate al mantenimento dell’ex pontile contro ogni illogica iniziativa protesa alla sua demolizione. Per quanto ci riguarda, continueremo ad essere irremovibili nel difendere la memoria e l’identità storica della comunità gelese, contro ogni forma di insopportabile indifferenza verso la sua storia e i suoi monumenti”, riporta la nota del partito locale.

bandiera e simbolo partito liberale italiano

Cresce la famiglia dei liberali, professionisti e imprenditori sposano il progetto

Cresce in città il Partito liberale italiano con nuove adesioni frutto del lavoro e dell’impegno politico dei dirigenti locali. Nel corso dell’ultima riunione, organizzata dal coordinatore cittadino, Gianni Incardona, in vista della ormai imminente celebrazione del congresso nazionale, hanno chiesto di aderire Orazio Pirone, Franco Mangano e Marco Bruno, ex funzionario di Confagricoltura, unitamente a Giuseppe Vendra, ex consigliere comunale di Sommatino, Linda Romano e il giovane imprenditore, Giovanni Maddiona, da sempre vicino agli ambienti liberali.

Fedele agli ideali che ne hanno sempre ispirato la sua lunga militanza politica, ha rinnovato la tessera al partito liberale anche Enzo Insalaco, già assessore della provinciale sotto la presidenza dell’onorevole Pino Federico.

Grande commozione è stata espressa dal coordinatore cittadino per l’ingresso dei nuovi aderenti che si aggiungono agli oltre sessanta tesserati.

«Il partito cresce – dice – giorno dopo giorno, arricchendosi delle esperienze e della capacità di ognuno. Siamo un gruppo di donne e uomini che ha cuore le sorti delle nuove generazioni, aperto al dialogo e al confronto con tutte le forze politiche del centrodestra. A chi abbia voglia di aderire, chiediamo soltanto di poter contribuire alla formazione di una coscienza critica e responsabile, solo con la forza delle proprie idee. Riteniamo che ciò che non deve mai mancare all’interno di un gruppo che aspiri ad essere un soggetto politico è l’inestimabile patrimonio fatto di conoscenze ed esperienze raccolte lungo il difficile cammino della vita di ognuno, sicché ogni singolo aderente non può che essere egli stesso propositore di idee che sta al gruppo raccogliere e sintetizzare in una comune proposta politica da perseguire tutti insieme. La nostra visione della politica è nettamente contraria all’idea di un partito preconfezionato, imposto dall’alto. Diversamente, intendiamo perseguire la costruzione di un modello politico che parta dalla base, attraverso il confronto tra le diverse componenti della società civile e la comune condivisione degli obiettivi, della sintesi dei diversi ragionamenti e il radicamento della stessa espressione politica della società con il suo territorio e i suoi veri bisogni».

La sezione del Pli di Gela, che già annovera il gruppo più nutrito dei nuovi tesserati nella provincia di Caltanissetta, è in procinto di ultimare una sua proposta congressuale da sottoporre all’esame dell’organismo congressuale nazionale.

«La nostra – afferma Incardona – è una proposta politica di centrodestra, costruita sull’idea emersa nel corso delle tante riunioni di tutelare le diversità e le minoranze, tendere alla solidarietà, difendere l’iniziativa economica privata, senza mai perdere di vista gli interessi nazionali legati alla gestione delle infrastrutture strategiche. Intendiamo essere organici ai partiti tradizionali dell’area di centrodestra, in una visione moderata contro i pericoli di una deriva populista delle frange più estreme. La nostra lealtà all’interno dell’area di centro destra sarà condizionata dal rispetto che le altre forze alleate vorranno rivolgere alle nostre proposte, in un patto federativo che abbia come suo obiettivo la salvaguardia del futuro delle nuove generazioni e la tutela del bene collettivo, in uno sforzo comune che, responsabilmente, possa riuscire a rendere popolare ciò che è sentito come necessario e non invece servire, per esigenze elettoralistiche, solo ciò che è popolare».

In questa prospettiva, abbiamo già iniziato a muovere i primi passi, interloquendo con alcune forze per la costruzione di un patto federativo, i cui passi successivi saranno resi noti dopo l’esito dei primi lavori congressuali.

Pd e M5s, venti di tempesta

Lo scontro recente tra i rappresentanti dei due maggiori partiti dell’attuale maggioranza cittadina ripropone con sempre maggiore vigore la traballante intesa tra due soggetti politici in forte competizione tra loro, Pd e M5S, non solo per la tanto agognata conquista della leadership all’interno del centrosinistra (o di quel che ancora rimane), quanto piuttosto per l’indicazione della via maestra ove dirigere la stessa azione amministrativa, di cui non è neppure possibile cogliere segnali positivi. Il grido d’allarme lanciato dal capogruppo del Pd, a proposito della “gestione ristretta” del M5S dei fondi per il turismo, non può rimanere inascoltato, specie se, a farvi da cornice, concorrono le reazioni di chi, da fronte opposto alla Giunta di Governo, giustamente, ha inteso stigmatizzare il significato dato alle più recenti nomine uscite fuori dal cilindro del “Modello Gela”, tanto caro all’onorevole Nuccio Di Paola.

Avvertiamo altrettanta forte inquietudine nell’ascoltare le parole del consigliere Castellana che, lanciate dai banchi della stessa maggioranza cui appartiene il dottor Orlando, non hanno mai inteso fugare dubbi sulla questione, concentrate come sono verso la sola invettiva, il dileggio e l’offesa personale di un suo alleato.
Quelle del capogruppo del Pd sono e restano dichiarazioni dai toni “forti” e di chiaro significato: il Pd con quelle nomine, non c’entra nulla. Se responsabilità ci sono, quelle sono – o dovrebbero essere – tutte dell’altro partito.
Non è qui certamente compito di noi Liberali assumere la difesa dell’uno o dell’altro dei due partiti, lontani come sempre sono stati dalle nostre idee, ma di tale scontro non possiamo fingere che nulla sia percepibile.

L’assenza di una chiara argomentazione volta al dovuto chiarimento sulla vicenda, lontana dall’ingiuria, ripropone in se tutti i limiti di un modello di gestione degli stessi fondi pubblici che pure dovrebbero servire a dar respiro e rendere concreta una prospettiva di vera crescita collettiva, estranea ad ogni forma anche di tendenziale individualismo, in una comune condivisione di scelte responsabili e autenticamente valide da parte di tutti coloro i quali abbiano voluto ambire a sedere sui posti di comando, assumendo infine il peso della responsabilità del governo della cosa pubblica.
Governare e far politica non deve mai far dimenticare l’etica della responsabilità, il significato più profondo del peso assunto nei confronti degli stessi amministrati e dei cittadini tutti.

Se il Pd dichiara di tirarsi indietro sulle scelte dell’amministrazione, vuol dire che le decisioni di Giunta non sono mai state condivise, difettando la stessa dichiarata collegialità espressa nei suoi indirizzi di governo. Sicuramente che, quantomeno quelle recenti scelte sui soggetti chiamati a dare attuazione ai importanti progetti di sviluppo e di coesione sociale, hanno avuto precise “indicazioni” probabilmente o molto verosimilmente (per restare fedeli alle dichiarazioni del Dr. Orlando) provenienti da una sola forza di maggioranza, sia pure a fronte delle indiscutibili discrezionalità offerte dalla stessa legge quanto alle stesse formalità di incarico.
Nell’uno e nell’altro caso, siamo di fronte a segnali davvero inquietanti che minano la credibilità delle stesse istituzioni locali e di chi ne faccia parte.

Avremmo preferito ascoltare parole più distensive dal Consigliere Castellana, trarre nel suo intervento a difesa del suo partito argomenti validi e idonei a rassicurare tutti che quelle del Dr. Gaetano Orlando erano – o potevano essere – parole rivolte magari all’invito per un riequilibrio interno tra le forze di maggioranza, non certamente apprendere (sia pure in forma non troppo larvata) che all’interno della Giunta di Governo la questione morale è ormai diventata un valore della politica caduto nella completa desuetudine e che il dibattito politico e il confronto tra idee opposte, anima della democrazia, ha ormai perso qualunque suo significato per diventare occasione per ingiuriare e offendere l’avversario.

Il freddo clima dello scontro apertosi in occasione delle recenti elezioni provinciali non ha più possibilità di essere mitigato dai più dolci venti della primavera, sopraffatti dai rigidi venti di tramontana destinati a cancellare quel che ancora rimane dell’esperienza di questa consiliatura, già adombrata da oscure nubi che già preannunciano l’imminente tempesta sull’intera città di Gela.

Nuove adesioni al Pli mentre Trufolo prepara il congresso nazionale e il patto federativo con il centrodestra

Nel corso dell’ultima riunione organizzata dal Coordinatore cittadino del partito liberale Dr. Gianni Incardona, in vista della ormai imminente celebrazione del Congresso nazionale, hanno chiesto di aderire Orazio Pirone, Franco Mancano e Marco Bruno, ex funzionario di Confagricoltura, unitamente a Giuseppe Vendra, ex consigliere comunale di Sommatino, l’Avv Linda Romano e il giovane imprenditore, Giovanni Maddiona, da sempre vicino agli ambienti liberali.

Fedele agli ideali che ne hanno sempre ispirato la sua lunga militanza politica, ha rinnovato la tessera al partito Libera anche l’arch Enzo Insalaco, già assessore della Provincia Regionale di Caltanissetta sotto la presidenza dell’On.le Pino Federico.

Grande commozione è stata espressa dal Coordinatore cittadino per l’ingresso dei nuovi aderenti che si aggiungono agli oltre sessanta tesserati.
“Il partito cresce, giorno dopo giorno, arricchendosi delle esperienze e della capacità di ognuno. Siamo un gruppo di donne e uomini che ha cuore le sorti delle nuove generazioni, aperto al dialogo e al confronto con tutte le forze politiche del centrodestra. A chi abbia voglia di aderire, chiediamo soltanto di poter contribuire alla formazione di una coscienza critica e responsabile, solo con la forza delle proprie idee. Riteniamo che ciò che non deve mai mancare all’interno di un gruppo che che aspiri ad essere un soggetto politico è l’inestimabile patrimonio fatto di conoscenze ed esperienze raccolte lungo il difficile cammino della vita di ognuno, si che ogni singolo aderente non può che essere egli stesso propositore di idee che sta al gruppo raccogliere e sintetizzare in una comune proposta politica da perseguire tutti insieme. La nostra visione della politica è nettamente contraria all’idea di un partito preconfezionato, imposto dall’alto. Diversamente, intediamo perseguire la costruzione di un modello politico che parta dalla base, attraverso il confronto tra le diverse componenti della società civile e la comune condivisione degli obiettivi, della sintesi dei diversi ragionamenti e il radicamento della stessa espressione politica della società con il suo territorio e i suoi veri bisogni” – è la dichiarazione del dott. Incardona.

La sezione del PLI di Gela, che già annovera il gruppo più nutrito dei nuovi tesserati nella provincia di Caltanissetta, è in procinto di ultimare una sua proposta congressuale da sottoporre all’esame dell’organismo congressuale nazionale.
” La nostra è una proposta politica di centrodestra, costruita sull’idea emersa nel corso della tante riunioni di tutelare le diversità e le minoranze, tendere alla solidarietà, difendere l’iniziativa economica privata, senza mai perdere di vista gli interessi nazionali legati alla gestione delle infrastrutture strategiche. Intendiamo essere organici ai partiti tradizionali dell’area di centrodestra, in una visione moderata contro i pericoli di una deriva populista delle frange più estreme. La nostra lealtà all’interno dell’area di centro destra sarà condizionata dal rispetto che le altre forze alleate vorranno rivolgere alle nostre proposte, in un patto federativo che abbia come suo obiettivo la salvaguardia del futuro delle nuove generazioni e la tutela del bene collettivo, in uno sforzo comune che, responsabilmente, possa riuscire a rendere popolare ciò che è sentito come necessario e non invece servire, per esigenze elettoralistiche, solo ciò che è popolare. In questa prospettiva, abbiamo già iniziato a muovere i primi passi, interloquendo con alcune forze per la costruzione di un patto federativo, i cui passi successivi saranno resi noti dopo l’esito dei primi lavori congressuali”- conclude.

Partito Liberale italiano, fondato sull'impostazione liberale, liberista e laica dello Stato.

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